Riassumere uno dei cardini del
pensiero e dell’opera ferrarottiana quale è l’approccio biografico
nella ricerca sociale appare oltremodo arduo, sia sul piano
della ricostruzione bibliografica che ermeneutica. La produzione
di Ferrarotti è infatti amplissima e il tema dell’approccio
qualitativo taglia trasversalmente gran parte dei suoi scritti,
tanto quelli in lingua italiana, quanto i saggi e i volumi
scritti o tradotti in molte lingue (inglese, francese, spagnolo,
ma anche arabo e giapponese). Va ricordato, inoltre, che le
riflessioni di Ferrarotti sulla metodologia qualitativa si
collocano in un più ampio scenario di dibattiti internazionali
in questa sede difficilmente ricostruibile. In tal senso,
qui si farà necessariamente riferimento solo ad alcuni dei
suoi capisaldi teorico-metodologici.
Michel Maffesoli, grande seguace,
utilizzatore e diffusore della nozione di «rileanza» mi ha
chiesto, come padrino della stessa, di redigere un articolo
di riferimento concernente la genesi e il contenuto di questo
concetto a causa dell’attenzione crescente. Ciò facendo, pensava
non soltanto ai suoi colleghi sociologi, ma soprattutto ai
suoi studenti e discepoli portati a ricorrere all’uso di questo
termine relativamente nuovo nell’armamentario della lingua
sociologica. È ben volentieri che rispondo al suo amichevole
ed insistente invito. Tenuto conto dei molteplici scambi che
ho avuto a questo proposito nel corso degli anni, reputo indispensabile
legare l’analisi del concetto di «rileanza» a quella degli
altri due che le sono ontologicamente legati: «delianza» e
«leanza ». In realtà - ciò può constatarsi dalla lettura cronologica
dei miei scritti sull’argomento - la «ri-leanza» suppone l’esistenza
preliminare di una «de-lianza» e questa uno stato di «pre-delianza»
che definiamo allora come il fenomeno di «leanza», sequenza
che tenterò di chiarire qui di seguito.
L’insopprimibile compresenza
di natura e cultura nell’organizzazione dei sistemi umani
viventi, è il punto essenziale dell’elaborazione moriniana
dell’antropologia della complessità.
Le tristi vicende di cronaca
che hanno visto protagoniste giovani neo cittadine, hanno
messo in risalto la necessità di riflettere sull’impatto che
i modelli culturali della società accogliente producono nel
processo di modellamento identitario dei minori. L’autrice
qui presenta i primi risultati di una ricerca avviata qualche
anno, ed ora ripresa con maggior vigore, atta a cogliere a
quale imago femminile fanno riferimento minori di prima e
seconda generazione residenti nelle province veneziane e trevigiane.
In occasione degli ottant’anni
del noto sociologo e scrittore Franco Ferrarotti, l’Università
degli Studi di Roma “La Sapienza” e l’Università di Roma Tre
hanno organizzato un convegno dedicato al suo pensiero e alle
sue opere, nei giorni dal 6 all’8 aprile 2006.
Nel corso di due seminari realizzati
nell’ambito del progetto Cofin “La ricerca qualitativa: teorie,
metodi ed applicazioni”, tenuti rispettivamente a Roma e a
Catania, il professor Fontana ha fornito un quadro generale
sui recenti sviluppi dell’Interazionismo simbolico negli Stati
Uniti.
Come ha sostenuto Duccio Demetrio,
l’autobiografia non è semplicemente un genere letterario.
Non può e non deve ridursi a superficiali classificazioni.
Essa rappresenta qualcosa che, naturalmente, comprende il
genere letterario ma nel contempo lo attraversa e lo trascende.
È il caso di questo prezioso volume, curato da O. M. Valastro:
Nautilus. Poesie racconti Immaginario edito dalla Associazione
Le stelle in tasca di Catania, che ormai da tempo si occupa
anche di scrittura autobiografica . Questa antologia di poesie
e racconti costituisce una testimonianza, una memoria - talvolta
di gioie, talvolta di dolori -individuale, collettiva, famigliare.
Gli scritti che compongono questo testo, non rappresentano
forme di autocompiacimento: sono umili vicende di un riscatto
esistenziale, un ri-affermazione della propria esistenza.
Esse contengono un valore umano di emancipazione e di riscatto
che non ha bisogno di alcuna notorietà letteraria, sono stati
composti semplicemente per ritrovare il proprio orizzonte
esistenziale. Ed è proprio questa ri-scoperta a sottolinearne
il carattere terapeutico.
Il volume, denso di contenuti
e ricco di riferimenti teorici, traccia con chiarezza le sue
linee di sviluppo ed apre alla riflessione, anche pedagogica,
sull’esigenza di recuperare la dimensione narrativa e autobiografica
per la realizzazione di una pratica orientativa che guidi
e sostenga il soggetto in orientamento verso la riscoperta
e ricostruzione del proprio progetto di vita.
Orazio Maria Valastro
Convegno "Le riviste scientifico-culturali nel XXI secolo", Facoltà Scienze della Comunicazione, Università La Sapienza, Roma.
Giovanna Gianturco
Riassumere uno dei cardini del pensiero e dell’opera ferrarottiana quale è l’approccio biografico nella ricerca sociale appare oltremodo arduo, sia sul piano della ricostruzione bibliografica che ermeneutica. La produzione di Ferrarotti è infatti amplissima e il tema dell’approccio qualitativo taglia trasversalmente gran parte dei suoi scritti, tanto quelli in lingua italiana, quanto i saggi e i volumi scritti o tradotti in molte lingue (inglese, francese, spagnolo, ma anche arabo e giapponese). Va ricordato, inoltre, che le riflessioni di Ferrarotti sulla metodologia qualitativa si collocano in un più ampio scenario di dibattiti internazionali in questa sede difficilmente ricostruibile. In tal senso, qui si farà necessariamente riferimento solo ad alcuni dei suoi capisaldi teorico-metodologici.
Marcel Bolle De Bal
Michel Maffesoli, grande seguace, utilizzatore e diffusore della nozione di «rileanza» mi ha chiesto, come padrino della stessa, di redigere un articolo di riferimento concernente la genesi e il contenuto di questo concetto a causa dell’attenzione crescente. Ciò facendo, pensava non soltanto ai suoi colleghi sociologi, ma soprattutto ai suoi studenti e discepoli portati a ricorrere all’uso di questo termine relativamente nuovo nell’armamentario della lingua sociologica. È ben volentieri che rispondo al suo amichevole ed insistente invito. Tenuto conto dei molteplici scambi che ho avuto a questo proposito nel corso degli anni, reputo indispensabile legare l’analisi del concetto di «rileanza» a quella degli altri due che le sono ontologicamente legati: «delianza» e «leanza ». In realtà - ciò può constatarsi dalla lettura cronologica dei miei scritti sull’argomento - la «ri-leanza» suppone l’esistenza preliminare di una «de-lianza» e questa uno stato di «pre-delianza» che definiamo allora come il fenomeno di «leanza», sequenza che tenterò di chiarire qui di seguito.
Angelo Russo
L’insopprimibile compresenza di natura e cultura nell’organizzazione dei sistemi umani viventi, è il punto essenziale dell’elaborazione moriniana dell’antropologia della complessità.
Gladis Omaira Capponi
Le tristi vicende di cronaca che hanno visto protagoniste giovani neo cittadine, hanno messo in risalto la necessità di riflettere sull’impatto che i modelli culturali della società accogliente producono nel processo di modellamento identitario dei minori. L’autrice qui presenta i primi risultati di una ricerca avviata qualche anno, ed ora ripresa con maggior vigore, atta a cogliere a quale imago femminile fanno riferimento minori di prima e seconda generazione residenti nelle province veneziane e trevigiane.
Francesca Colella - Valentina Grassi
In occasione degli ottant’anni del noto sociologo e scrittore Franco Ferrarotti, l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” e l’Università di Roma Tre hanno organizzato un convegno dedicato al suo pensiero e alle sue opere, nei giorni dal 6 all’8 aprile 2006.
Giuseppe Toscano
Nel corso di due seminari realizzati nell’ambito del progetto Cofin “La ricerca qualitativa: teorie, metodi ed applicazioni”, tenuti rispettivamente a Roma e a Catania, il professor Fontana ha fornito un quadro generale sui recenti sviluppi dell’Interazionismo simbolico negli Stati Uniti.
Marina Brancato
Come ha sostenuto Duccio Demetrio, l’autobiografia non è semplicemente un genere letterario. Non può e non deve ridursi a superficiali classificazioni. Essa rappresenta qualcosa che, naturalmente, comprende il genere letterario ma nel contempo lo attraversa e lo trascende. È il caso di questo prezioso volume, curato da O. M. Valastro: Nautilus. Poesie racconti Immaginario edito dalla Associazione Le stelle in tasca di Catania, che ormai da tempo si occupa anche di scrittura autobiografica . Questa antologia di poesie e racconti costituisce una testimonianza, una memoria - talvolta di gioie, talvolta di dolori -individuale, collettiva, famigliare. Gli scritti che compongono questo testo, non rappresentano forme di autocompiacimento: sono umili vicende di un riscatto esistenziale, un ri-affermazione della propria esistenza. Esse contengono un valore umano di emancipazione e di riscatto che non ha bisogno di alcuna notorietà letteraria, sono stati composti semplicemente per ritrovare il proprio orizzonte esistenziale. Ed è proprio questa ri-scoperta a sottolinearne il carattere terapeutico.
Manuela Ladogana
Il volume, denso di contenuti e ricco di riferimenti teorici, traccia con chiarezza le sue linee di sviluppo ed apre alla riflessione, anche pedagogica, sull’esigenza di recuperare la dimensione narrativa e autobiografica per la realizzazione di una pratica orientativa che guidi e sostenga il soggetto in orientamento verso la riscoperta e ricostruzione del proprio progetto di vita.