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  • Lo sguardo del sociologo abbraccia per com-prendere
    Studiosi italiani ricordano cent'anni dalla pubblicazione del Trattato di Sociologia Generale di Vilfredo Pareto
    Maria Caterina Federici (sous la direction de)

    M@gm@ vol.15 n.1 Janvier-Avril 2017





    PREMESSA

    Maria Caterina Federici

    mariacaterina.federici@unipg.it
    Professore ordinario di Sociologia generale all’Università degli studi di Perugia.


    Stemma della famiglia Pareto - Disegno di Marco Foppoli (Brescia, 1999)

    Non è certamente casuale che il centenario della pubblicazione del “Trattato di Sociologia” di Vilfredo Pareto sia trascorso senza un'adeguata attenzione da parte della comunità accademica.

     

    I suoi scritti, le sue riflessioni, le sue critiche e le sue prese di posizione pur se ben argomentate e documentate con uno spessore culturale di grande rilievo, sono state sempre “scomode”.

     

    La sua testimonianza ha persuasivamente dimostrato che il motivo di ciò è nel riferimento simbolico ma non soltanto alla forma stessa del pensare “in contrapposizione a” e in maniera icastica e senza fare sconti: troppo inusuale per l'intellettuale contemporaneo.

     

    Tuttavia l'Università degli Studi di Perugia ha promosso un convegno in occasione del centenario della pubblicazione del “Trattato”.

     

    Per questo convegno Silvia Fornari, Andrea Lombardinilo, Uliano Conti, Roberta Iannone, Francesco Antonelli, Maria Luisa Maniscalco, Raffaele Federici, Ilaria Riccioni, Angela Maria Zocchi, Andrea Millefiorini, Emanuele Susca, hanno elaborato alcune dotte riflessioni che si propongono all'attenzione di un pubblico più ampio anche di non specialisti con l'intento, dichiarato, di ri-portare il focus su un Autore, su un periodo storico, su teorie, su problemi, su metodologie e su comparazioni che tanto possono contribuire ad arricchire la trama intellettuale contemporanea che si va impoverendo di “tessuto” appiattendosi su una omogeneità acritica.

     

    La gestazione di questi contributi è stata lunga ed ha goduto della maieutica di Orazio Maria Valastro, direttore di “M@gm@”.

     

    Le riflessioni nascono con intento celebrativo dei cento anni dalla pubblicazione del “Trattato” ma aprono e attualizzano le teorie paretiane alla contemporaneità.

     

    «La società umana, scriveva Pareto nei Preliminari al cap. I del “Trattato”, è oggetto di molti studi... Alla loro sintesi, che conduce a studiare in generale la società umana, si può dare il nome di Sociologia».

     

    Sociologia è la disciplina che contribuisce a rendere stimolante l'analisi della complessità attuale, che intercetta e disegna l'intero percorso dell'azione umana, che integra la risposta alla domanda non misconoscendone i limiti, les impasses e i termini reali in un dibattito urgente e impegnativo.

     

    Pareto, punto di riferimento e di partenza per parte della nostra generazione, ha lasciato opere “forti” che vengono poco lette, da riscoprire.

     

    Merito non piccolo di questi studiosi è essersi messi alla prova e aver contribuito a riscoprire un Autore e un'opera che non hanno simili nella produzione sociologica classica.

     

    L'analisi che esce dalle loro pagine sembra dimostrare, attraverso la variata distribuzione dei temi e la ricomposizione di questi in osservazioni di base della società umana, la comparazione tematica con altri Classici come Simmel, Michels ma anche pensatori atipici come Leopardi, che è ancora possibile un'interpretazione e un prolungamento delle complesse e frammentarie teorie paretiane esposte nel “Trattato”.

     

    Pareto è stato oggetto di studi e critiche tra le più disparate, ma questi contributi che “M@gm@” offre all'attenzione del mondo intellettuale, si segnalano per la loro inesauribile carica culturale.

     

    Residui ed emozioni, l'anima, la fine del Sociale, i miti, costruzione di senso, la manipolazione e la narrazione sociale aprono la strada, per la loro forte pregnanza, a una nuova conoscenza o del Nostro.

     

    Gli studiosi che conoscono le logiche, meglio le derivazioni accademiche, che fecero formulare giudizi amari sul “Trattato” da Leopold von Wiese (Philosoph der Reberberisierung) o da Aron che definì il “Trattato” un'immensa derivazione, salvo poi rivederne il giudizio sul n.1 dei “Cahiers Vilfredo Pareto”, hanno redatto i loro studi con un'empatia che si segnala come raro esempio di “comune sentire” scientifico e di messa alla prova nel campo dello studio dei Classici.

     

    Attirare l'attenzione della Comunità scientifica, di coloro che ai paradigmi sociologici guardano come ispirazione dal mondo delle professioni, è operazione di grande valenza gnoseologica e metodologica oltre che ri-scoperta di una “miniera” ancora in parte inesplorata.

     

    Vilfredo Pareto, guida delle riflessioni di Piaget, Aron, Daherndorf, Bobbio, Schumpeter, è spesso mal conosciuto se non ignorato da molti Sociologi e aspiranti tali, mentre va ricordato e proposto come esempio straordinario di una visione globale, complessivamente relativista, dei fenomeni sociali.

     

    Celebrare i 100 anni della pubblicazione del “Trattato” con riflessioni nuove come fanno gli studiosi che qui si presentano, equivale a ricordare un personaggio storico legato indissolubilmente alla vita intellettuale, sociale e culturale, politica del suo tempo, meditare o meglio ri-meditare i grandi problemi dell'azione umana nelle realtà complesse.



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