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  • Le m@gm@ constitutif de l'imaginaire social contemporain
    Orazio Maria Valastro (sous la direction de)
    M@gm@ vol.6 n.3 Septembre-Décembre 2008

    UNA POLITICA DELL'OPEN ACCESS



    Marco Pasini

    paso74@libero.it
    Membro del Comitato di Redazione della rivista M@gm@ e Socio Collaboratore Osservatorio dei Processi Comunicativi, Associazione Culturale Scientifica (www.analisiqualitativa.com); Laurea in Sociologia (indirizzo Territorio e Ambiente) all'Università degli Studi di Roma "La Sapienza"; Diploma di Master in “Teoria e Analisi Qualitativa. Storie di vita, biografie e focus group per la ricerca sociale, il lavoro e la memoria” presso il Dipartimento di Sociologia e Comunicazione, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”; Borsista al Corso di Alta Formazione “Ideazione e management di progetti/eventi sportivi locali ed europei” promosso dalla Facoltà di Scienze della Comunicazione, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”; Ricercatore per lo studio “Le borgate di Roma come luoghi significativi della memoria urbana, come risorse umane e premessa per il superamento della dicotomia centro-periferia” commissionato dall’Assessore alla cultura del Comune di Roma e coordinato dal professore emerito di Sociologia nell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” F. Ferrarotti; Catalogatore nel progetto di biblioteca digitale “Album di Roma. Fotografie private del novecento” presso l’istituzione “Biblioteche di Roma” con la sezione Microstorie; Relatore al 14th Erasmus/Socrates Intensive Course: Sport and Loisire at Local Level in a Globalising Society - Faculdade de Ciencias do Desporto e Educacao Fisica de Coimbra, Facoltà di Scienze Motorie di Cassino.

    Una politica dell’open access [1]

    La comunicazione è un fenomeno assolutamente centrale della vita sociale. Intendendo genericamente per comunicazione tanto un trasferimento di informazioni codificate – cioè segni esprimenti o rappresentanti stabilmente un dato oggettivo fisico o mentale in base a certe regole – da un soggetto ad un altro, mediante processi bilaterali di emissione, trasmissione, ricezione, interpretazione; quanto una relazione sociale nel corso della quale due o più soggetti arrivano a condividere particolari significati. È detto comunicazione di massa ogni processo di produzione, trasmissione e diffusione di testi, notizie, immagini, suoni, atto a raggiungere in modo simultaneo o comunque entro brevissimo tempo un gran numero di persone separate e disperse su vasto spazio e per lo più non in rapporto tra loro [2].

    “L’editoria elettronica, trasformando il contesto tradizionale della stampa specializzata e culturale, diviene manifestazione di articolate realtà e sensibilità differenti, sviluppando e preservando uno spazio di comunicazione e riconoscimento reciproco di molteplici orientamenti e prospettive, promuovendo e sostenendo possibili connessioni e sinergie in diversi settori e ambiti professionali e culturali. Considerando le recenti ed inedite opportunità offerte da internet, concependo un accesso libero al patrimonio culturale e scientifico condiviso in uno spazio interdisciplinare in grado di generare uno spazio virtuale e trasversale di collaborazione e approfondimento, confronto e perfezionamento. Uno spazio affrancato dalle tendenze e dai vincoli del mercato in grado di sviluppare una comunità di pratiche che si prenda carico di un progetto editoriale facendo coesistere teoria e pratica, approcci teorici e analisi empirica, concependo l’intervento professionale, dalla ricerca sociale agli interventi formativi, dall’analisi all’intervento nei contesti sociali e culturali, come osservazione, interpretazione critica e cambiamento partecipato della vita quotidiana” [3].

    L’editoria elettronica rinnova un modello editoriale in grado di integrare diffusione e libero accesso, integrale ed irrinunciabile. L’accessibilità senza alcuna restrizione alle pubblicazioni elettroniche, promossa e sostenuta a livello internazionale dalle istituzioni accademiche e da altri attori che gestiscono il patrimonio scientifico e culturale, è favorita da comunità virtuali e soggetti istituzionali che hanno innovato il panorama editoriale nel web, sviluppando una concezione ed una pratica dell’editoria elettronica come condizione efficace per una condivisione collettiva del patrimonio scientifico e culturale. Raccogliere la sfida nel favorire, con queste premesse, l’affermazione di uno spazio transdisciplinare, promosso da quello stesso spazio virtuale e trasversale di collaborazione, approfondimento e perfezionamento che caratterizza questa esperienza, significa ripensare uno spazio affrancato dalle tendenze e dai vincoli del mercato e delle istituzioni dove, insieme al modello innovativo di diffusione e condivisione delle conoscenze, rappresentato dal supporto elettronico e dal libero accesso ai contenuti, possono essere concepite delle realtà alternative ai modelli tradizionali della comunicazione sostenendo un nuovo paradigma scientifico. Il supporto elettronico sostiene un nuovo modello di diffusione della comunicazione scientifica, favorendo una maggiore condivisione delle conoscenze e la libera diffusione del sapere. Il recente paradigma dell’accesso libero, l’accessibilità senza alcuna restrizione alle pubblicazioni elettroniche via internet, promosso e sostenuto a livello internazionale dalle istituzioni accademiche e da altri attori sociali, è incoraggiato e sostenuto da progetti che rinnovano il panorama editoriale. Queste stesse realtà sono maggiormente valorizzate dagli attuali orientamenti che individuano in internet uno strumento in grado di promuovere un libero accesso al patrimonio culturale e scientifico.

    La realizzazione di un archivio open access è inoltre associata alla possibilità di valorizzare i contributi riconosciuti e valutati da un gruppo di pari, sollecitando una comunità di pratiche in grado di confrontarsi e collaborare utilizzando lo strumento editoriale come supporto in grado di riformare la comunicazione scientifica e la diffusione delle conoscenze. I forum, ad esempio, rappresentano un confronto con i visitatori/lettori della rivista invitandoli a intervenire sul tema dell’accesso libero, sollecitandoli a considerare le ricadute del processo d’innovazione della comunicazione scientifica su supporto elettronico e dell’open access: valutazione ed utilizzo dello strumento editoriale. Mentre il modello tradizionale dell’editoria scientifica si evolve, seppur lentamente, e diremo anche finalmente, verso una comunicazione integrata, mantenendo il supporto cartaceo in un graduale e diversificato passaggio verso il supporto elettronico; le esperienze di comunicazione integrata sono ormai numerose, nell’ambito dell’editoria internazionale, e molte riescono a perseguire una concreta politica di libero accesso al patrimonio scientifico culturale, trasformando le logiche tradizionali della comunicazione scientifica e rimodellando i processi di diffusione e condivisione delle conoscenze.

    Il fenomeno Internet è ormai entrato in un nuovo paradigma o fase successiva: significa non tanto creare nuovi software o applicativi quanto piuttosto socializzare quelli esistenti. Vuol dire spostare il focus dalla tecnologia alla persona o meglio all’interazione tra persone per la creazione e la condivisione delle conoscenze sparse nella rete; una comunità di pratica aperta agli esperti, ai cultori e agli studenti con l’opportunità di usufruire di questo grande patrimonio di conoscenze/esperienze liberamente accessibile dagli archivi delle riviste elettroniche. La politica editoriale dell’open access rappresenta un punto di svolta concreto nel processo di costruzione della knowledge society, ovvero quello di rendere la conoscenza un bene pubblico e condivisibile, migliorandone la qualità e aumentandone l’offerta e la concorrenza.

    L’accesso libero al sapere è lo strumento principale per l’attuazione della democrazia del sapere. L’obiettivo è quello di offrire uno spazio di confronto tra giovani sociologi e autori di più ampia esperienza uniti dalla comune convinzione sul ruolo critico giocato dalla Sociologia come scienza sociale empirica. A questo riguardo sono state negli anni affrontati temi di grande attualità, tutti gravitanti attorno alle scienze umane e sociali e agli approcci e metodologie qualitative: dalla ricerca sociale agli interventi formativi, dallo studio delle problematiche sociali all’intervento professionale nei contesti sociali e culturali, con il contributo di studiosi di chiara fama a livello nazionale e internazionale, specie grazie a un rapporto privilegiato stretto con autori e istituzioni francesi di origine francofona. In questo senso la rivista ha da sempre intrapreso un processo di graduale internazionalizzazione.

    Per quanto riguarda invece, una personale e sincera riflessione in quanto collaboratore, nella figura di traduttore, sulla valenza e il valore della mia partecipazione all’interno di questo progetto editoriale, concepito come uno spazio strutturato in modo alternativo all’editoria classica e accademica, non può che essere positiva. Per quello che ho potuto intuire fin dalle prime letture e comprendere poi meglio attraverso lo studio, vista la mia attività di traduzione, ho sempre notato la completezza nelle tematiche trattate e la varietà scientifica degli autori degli articoli. Questa caratteristica rappresenta certamente una garanzia di confronto e allo stesso tempo aumenta gli stimoli all’essere propositivo nel misurarsi in nuovi campi di applicazione, è una continua ricerca. Si spazia dalla Sociologia all’Antropologia, dalla comunicazione all’analisi del quotidiano, dalla medicina alla politica, dall’economia all’arte: tutto questo esercizio e dialogo porta inevitabilmente ad uno sguardo più ampio e approfondito sulle diverse realtà sociali senza alcuna limitazione di categoria o appartenenza formativa. Oltre tutto, trovo che sia una palestra di rapporti con l’altro, nel senso che ci si trova a ragionare con tante persone qualificate e appassionate della propria area di interessi e proprio per questo aperte a nuovi e imprevedibili punti di vista. Percorrendo questa strada si raggiunge sicuramente un miglioramento. Una rivista è concepita per essere letta ed utilizzata come strumento di approfondimento sia nell’immediato, sia nel tempo. Il rapporto con internet è quindi principalmente di servizio.


    NOTE

    1] Il presente contributo sintetizza la politica editoriale della rivista m@gm@ tracciata dal suo Fondatore e Direttore Editoriale, Orazio Maria Valastro, in molteplici interventi e contributi editoriali.
    2] AA.VV., in L. Gallino, Dizionario di sociologia, TEA, Milano 2000, p. 135 - 140.
    3] Orazio Maria Valastro, “La logica del m@gm@ tra marginalità e creatività”, contributo al convegno Le riviste scientifico-culturali nel XXI secolo: La sfida di internet, Università di Roma “La Sapienza”, Facoltà di Scienze della Comunicazione, 18/05/2007.


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    M@gm@ ISSN 1721-9809
    Indexed in DOAJ since 2002

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