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  • Le counseling et les cultures : les cultures du counseling
    Massimo Giuliani (sous la direction de)
    M@gm@ vol.5 n.2 Avril-Juin 2007

    IL PRIMO SEMINARIO ITINERANTE DI M@GM@



    Cecilia Edelstein

    cecilia@shinui.it
    Presidente Shinui, Centro di Consulenza sulla Relazione e Responsabile della Scuola di Counseling Sistemico Pluralista di Bergamo.

    Massimo Giuliani

    massimogiuliani@terapiasistemica.info
    Membro dello Staff Didattico della Scuola di Counseling Sistemico Relazionale di Bergamo.

    Orazio Maria Valastro

    valastro@analisiqualitativa.com
    Presidente Osservatorio dei Processi Comunicativi, Associazione Culturale Scientifica.

    La collaborazione fra l’Associazione Shinui e Orazio Maria Valastro, Presidente dell’Osservatorio dei Processi Comunicativi, Fondatore e Direttore editoriale della rivista m@gm@, e Cecilia Edelstein, membro del comitato dei capi redattori della rivista, si era avviata dal 2003 in modo fruttuoso, senza però esserci mai incontrati, senza che nessuno di noi avesse sentito mai la voce dell’altro. I critici dell’era della rete sostengono che internet - sebbene ci esponga ad un universo praticamente illimitato d’informazioni, ed è questa un’enorme ricchezza - rischi di farci perdere la dimensione umana degli incontri e dei contatti fisici. In effetti, si può affermare che l’editoria elettronica, pur avendo il vantaggio di offrire agli interessati un libero accesso senza dover spendere tempo negli spostamenti verso biblioteche o soldi in stampe ingombranti, contribuisca a rendere l’essere umano - persino nel momento in cui “consuma” cultura, attività eminentemente relazionale e sociale - sempre più isolato; che lo costringa a costruire rapporti virtuali privi di contatti personali e privi di quello scambio “vivo” che è l’essenza della riflessione culturale.

    La rivista, sviluppandosi dal 2002 come uno strumento editoriale innovativo, ha dimostrato di essere in grado di favorire la crescita di uno spazio virtuale di collaborazione e di perfezionamento a distanza. Favorendo la formazione di una comunità d’apprendimento virtuale abbiamo cercato, parallelamente, di circoscrivere alcune incognite rispetto a questa stessa esperienza, sostenendo maggiormente la possibilità d’innovare la comunicazione e l’editoria scientifica e professionale per creare nuove forme di collaborazione e di socialità. Provando tuttavia a superare il rischio di animare relazioni virtuali in un'accezione meramente negativa, mettendo inoltre in collegamento e sinergia una comunicazione “globale” e “locale”, la rivista m@gm@ ha voluto sperimentare altri ambiti d’incontro e di promozione della conoscenza, dando vita a quelli che chiamammo “seminari itineranti”: eventi congiunti fra i membri della rivista e le comunità lavorative con cui erano in dialogo.

    Il primo seminario, in collaborazione con l’associazione Shinui, Centro di Consulenza sulla Relazione, fu organizzato da Cecilia Edelstein e Massimo Giuliani (soci dell’Associazione Shinui e membri dello staff docente) insieme ad Orazio Maria Valastro. L’evento era rivolto alla Scuola triennale di Counseling Sistemico Pluralista di Bergamo ed al corso annuale in Counseling e Terapie Interculturali, entrambi interni all’Associazione Shinui. Il seminario, della durata di una giornata, aveva un taglio esperienziale. Dopo una breve presentazione di Cecilia Edelstein e due relazioni di Orazio Maria Valastro e Massimo Giuliani, la maggior parte della giornata è stata dedicata al lavoro in gruppi di circa dodici persone intorno a tematiche specifiche. Le tematiche erano: gli aspetti etici della professione del counseling; le tecniche sistemiche nel counseling interculturale; il counseling interculturale nei diversi ambiti di applicazione; infine il lavoro dell’équipe multidisciplinare. La giornata, insomma, ha costituito un’occasione per una riflessione a trecentosessanta gradi sul counseling e sulle culture: per una volta, fuori dei luoghi (non tanto quelli fisici, la giornata si è svolta nella sala del Centro La Porta di Bergamo, che da sempre ospita le iniziative “aperte” di Shinui) in cui tale discussione è abituale e dalle conversazioni inevitabilmente auto-referenziali che si svolgono fra componenti di una stessa comunità.

    L’Osservatorio dei Processi Comunicativi, promuovendo uno strumento editoriale come m@gm@, si prefigge di proseguire, insieme ai collaboratori scientifici, ad affiancare alle attività editoriali i seminari itineranti, non privilegiando un tema esclusivo ma caratterizzando questi incontri itineranti come spazi strutturati di confronto e scambio tra i partecipanti; dei percorsi aperti verso una trasposizione arricchente ed alla scoperta e comprensione di linguaggi e pratiche differenti. Sono alcuni obiettivi fondamentali che caratterizzano in modo prioritario i seminari itineranti:
    favorire una postura transdisciplinare che permetta d'integrare differenti linguaggi e pratiche per oltrepassare le frontiere delle discipline, creando un sapere autonomo che genera nuove conoscenze e nuove applicazioni;
    promuovere e sostenere possibili connessioni e sinergie in diversi settori e ambiti professionali e culturali, privilegiando essenzialmente gli approcci e le metodologie qualitative;
    favorire una lettura interdisciplinare e comprendente del reale collegata ad una socio-antropologia dell'immaginario sociale che coniuga teoria e pratica, approcci teorici e analisi empiriche, concependo l'intervento professionale, la ricerca sociale e la formazione, l'analisi e l'intervento nei contesti sociali e culturali, come osservazione, interpretazione critica e cambiamento partecipato alla vita quotidiana.

    Il presente numero contiene alcuni dei contributi della giornata o articoli legati alle tematiche emerse. È stata questa un’occasione per offrire agli allievi, non solo la possibilità di esprimersi, ma anche di documentare i pensieri emersi e di lavorare in gruppo per la stesura di lavori scritti, alcuni dei quali sono qui pubblicati assieme agli interventi ed alle riflessioni dello staff di Shinui e di Orazio Maria Valastro.

    Una storia che è nata nella virtualità degli scambi in internet ed è passata attraverso un incontro “dal vivo” fra tutti i protagonisti, torna così nella dimensione che, in fondo, le è congeniale. Perché la metafora del virtuale rappresenta bene quel che accade, quando ciascuno di noi lascia filtrare un contenuto, un apprendimento, una teoria, un insieme di conoscenze attraverso le proprie premesse, quando li connette con la propria visione del mondo e in tal modo li ri-costruisce, li ipertestualizza, li rende vivi. La speranza che si coltiva ogni volta che si affida ai lettori quel che si scrive (sulla carta o sui pixel di una pagina come questa) è riposta nella sua virtualità: vale a dire nella sua capacità di essere una pluralità di testi, tanti quanti sono i lettori.

    Nel leggere gli interventi degli allievi, prima di impaginarli per questo numero di m@gm@, l’impressione è stata che quell’incontro fra linguaggi differenti, anche talvolta profondamente dissonanti (in teoria della letteratura si chiama “disorientamento” e, se si è disposti a superare lo spaesamento, è sempre fonte di creatività, di presa di decisione da parte del lettore) ha favorito davvero questa ipertestualizzazione dell’esperienza.



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