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    LETTERATURE E FORME DI SOCIALIZZAZIONE

    Panagiotis Christias (sous la direction de)

    M@gm@ vol.3 n.1 Gennaio-Marzo 2005



    • Editoriale

      Panagiotis Christias

      Lo scienziato promette la verità senza essere in grado di adempiere la sua promessa mentre lo scrittore promette di mentire, ma con il suo inganno va oltre la finzione. Indubbiamente non racconta la verità, poiché la verità non è la sua preoccupazione principale. Ecco come possiamo riassumere le due attitudini, condannate ad uno sterile antagonismo dalla moderna tendenza positivista. Considerando quindi il progetto su cui si fonda la scienza, la sua promessa originaria e fondatrice, la scienza deve sostenere la verità e nient'altro che la verità. Questo è impossibile secondo la stessa ammissione della scienza. [...] La letteratura si autorizza a ricostruire dei mondi al di là del vero e del falso. [...] Un racconto letterario non richiede la consacrazione della verità, non richiede di essere seguito poiché vero, non s'impone e non prevede nulla. Il suo vero destino è l'erranza e la vera coscienza è quella della disseminazione. Colui che rinuncia alla pretesa della verità rinuncia nello stesso tempo alla volontà di dominazione. Dominare significa creare uno spazio di verità, nel quale colui che enuncia la verità è il signore legittimo di coloro che sono all'interno del campo della concezione del mondo di cui questa verità è la pietra miliare.

    • Panagiotis Christias

      Le scientifique promet la vérité sans être en mesure d'accomplir sa promesse tandis que l'écrivain promet de mentir mais par son mensonge, il fait plus que mentir. Il ne dit certainement pas la vérité, car la vérité n'est pas sa préoccupation première. Voilà comment nous pouvons résumer les deux attitudes, condamnées à un antagonisme stérile par l'attitude positiviste moderne. Compte tenu donc de l'intention fondatrice de la science, de sa promesse donc originaire et fondatrice, la science doit dire la vérité et rien que la vérité. Ce qui, de l'aveu même de cette même science, est impossible. [...] La littérature se permet de reconstruire des mondes par-delà le vrai et le faux. [...] Un récit littéraire ne demande pas la consécration de la vérité, ne demande pas à être suivi parce que vrai, n'impose rien et n'attend rien. Sa vraie destinée est l'errance et sa vraie conscience est celle de sa dissémination. Celui qui renonce à la prétention de vérité renonce en même temps à la volonté de dominer. Dominer signifie créer un espace de vérité dans lequel celui qui énonce la vérité est le maître légitime de ceux qui sont dans le champ de la conception du monde dont cette vérité est la pierre angulaire.

    • Panagiotis Christias

      Religione e politica sono le due forme principali di riunione e d'accomunamento degli uomini nel corso della storia. Comprendere il modo in cui una terza forma rende possibile il passaggio dall'una all'altra, è lo scopo di questo articolo. La poesia di Constantinos Kavafis è su questo punto esemplare. La lettura del materiale storico da parte del poeta alessandrino ci permette di analizzare le tre forme ed i loro singolari intrecci.

    • Panagiotis Christias

      Religion et politique sont les deux formes majeures de rassemblement et de communalisation des hommes à travers l'histoire. Comprendre la façon dont une troisième forme rend le passage de l'une à l'autre possible et le but de cet article. La poésie de Constantin Cavafy est sur ce point exemplaire. La lecture du matériau historique par le poète Alexandrin nous permet d'analyser les trois formes et leurs enchevêtrements singuliers.

    • Georges Bertin

      Tre figure femminili ossessionano il nostro immaginario: l'amante, la sposa, la strega. Figure contemporaneamente opposte e complementari, esse ci parlano del 'continente oscuro', di quelle figure che ancora ci sollecitano costantemente a non lasciare che si aggroviglino alle nostre spalle i percorsi del desiderio, del nostro rapporto con il Tempo. Esplorando queste figure della donna, tali che la letteratura le ha socializzate dal Medioevo ai nostri giorni, noi vi ritroviamo la forza pregnante del mito.

    • Georges Bertin

      Trois figures féminines hantent nos imaginaires, l'amante, l'épouse, la sorcière. Figures à la fois opposées et complémentaires, elles nous parlent non seulement du 'continent obscur', comme de celles qui nous provoquent encore et toujours à ne pas laisser s'embroussailler derrière nous les chemins du désir, mais encore de notre rapport au Temps. Explorant ces figures de la femme, telles que la littérature les a socialisées du Moyen Age à nos jours, nous y retrouvons la force prégnante du mythe.

    • Orazio Maria Valastro

      La forma immaginativa della letteratura di Sherman Alexie esprime quindi una rabbia atavica seppure maturi e prenda forma, attraverso la demarcazione operata dall'immaginazione rispetto ad un passato ormai smarrito e sconfitto, come capacità trasformatrice in grado di creare una diversa connessione tra passato, presente e futuro, inserendo i nativi americani nella cultura nazionale. Scrittore postmoderno Sherman Alexie utilizza l'immaginario indiano per reinserire una cultura in un presente che muta, considerando e proiettando sullo sfondo delle sue storie altre forme necessarie di socialità e solidarietà umane per consentire ai suoi personaggi di proiettarsi in un altro futuro.

    • Orazio Maria Valastro

      La forme imaginative de la littérature de Sherman Alexie s'exprime ainsi par une rage atavique néanmoins mûrissant et se formant par cette démarcation à l'oeuvre par l'imagination vis-à-vis d'un passé désormais égaré et vaincu, comme capacité transformatrice en mesure de créer une différente connexion entre passé, présent et futur, réintégrant les natifs américains au sein de la culture nationale. Ecrivain postmoderne, Sherman Alexie utilise l'imaginaire indien pour ancrer une culture dans un présent en mutation, considérant et projetant sur le fond de ses histoires d'autres formes nécessaires de socialité et de solidarité humaine pour permettre à ses personnages de se projeter dans un autre futur.

    • André Dedet

      Il linguaggio ci costituisce come soggetti desideranti ed è questo che c'istituisce in quanto esseri sociali che mascherano il desiderio; questa maschera non è affatto il reale che è al contrario ciò che resta sotto la maschera, ma questo resto è inafferrabile senza la maschera. Il linguaggio manifesta sempre questo resto, ma la letteratura è certamente l'espressione del linguaggio il cui oggetto è esprimere questa funzione di spostamento, questa sensazione di situarsi a lato, questa para-noia, che è la realtà dove s'inscrive il desiderio. Il buon senso non è nell'immaginazione denotativa di cui un certo senso comune ci lascerebbe intendere sia una direzione unica. Il buon senso è nello spostamento dell'immaginazione denotativa, spostamento che l'immaginazione letteraria, in quanto realtà, c'invita ad accompagnare in quanto lettore e produrre in quanto scrittore.

    • André Dedet

      Le langage nous constitue comme sujet désirant et c'est de cela qu'il nous institue comme un être social qui masque le désir; ce n'est point ce masque qui est le réel, c'est ce qui reste sous le masque mais ce reste est insaisissable sans le masque. Le langage manifeste toujours ce reste, mais la littérature est certainement l'expression langagière dont l'objet est de dire au plus haut point cette fonction de déplacement, ce sens qu'on dit être à côté, cette para-noia, qui est la réalité où s'inscrit le désir. Le bon sens n'est pas dans la fiction dénotative dont un certain bon sens nous laisserait entendre qu'il est un sens unique. Le bon sens est dans le déplacement de la fiction dénotative, déplacement que la fiction littéraire, qui est réalité, nous invite à conduire en tant que lecteur et à produire en tant qu'écrivain.

    • Mabel Franzone

      Attraverso due racconti di Cortázar, l'analisi di due figure del desiderio ci permette esplorare due estremi seguendo una verticalità. La distruzione, doppio tenebroso della nostra anima, ci rivela un erotismo legato alla morte e al desiderio morboso di possedere l'Altro; il suo contraltare è un'ascesa vertiginosa accompagnata da un godimento estetico, dall'amore sublime prossimo all'esperienza mistica che si concluderà con una discesa progressiva e nel rispetto di questo Altro. La creazione letteraria si presenta come uno sfogo alle nostre angosce, che sono anche una sorta d'espressione dell'erotismo.

    • Mabel Franzone

      A travers deux récits de Cortazar, l'analyse de deux figures du désir nous permet d'aller vers deux extrêmes suivant une verticalité. La destruction, double ténébreux de notre âme, nous révèle un érotisme lié à la mort et au désir maladif de posséder l'Autre; sa contrepartie est une ascension vertigineuse accompagnée d'une jouissance esthétique, de l'amour sublime proche de l'expérience mystique qui s'achèvera par une descente progressive et en respect de cet Autre. La création littéraire est présentée comme un exutoire à nos angoisses, lesquelles sont aussi une sorte d'expression de l'érotisme.

    • Véronique Rodriguez

      La lettura di questi racconti in lingua francese, pubblicati successivamente al 1970, ci permettono quindi di concludere che le trasformazioni della pratica artistica degli anni sessanta non è stata completamente assimilata dai letterati. I racconti testimoniano persino di uno scarto rispetto alla pratica sociale artistica poiché, nonostante l'apparizione di parecchie discipline e la moltiplicazione dei luoghi di creazione e di produzione che ne sono la conseguenza, pochissimi scrittori hanno eliminato l'atelier fisso nel quale l'artista crea con le proprie mani e al quale ricorre periodicamente, qualunque siano le prospettive di diffusione della sua opera.

    • Véronique Rodriguez

      La lecture de ces récits d'expression française, publiés après 1970, nous permet donc de conclure que les transformations de la pratique artistique des années 60 n'ont pas complètement été intégrées par les littéraires. Les récits témoignent encore d'un décalage par rapport à la pratique sociale artistique car, malgré l'apparition de plusieurs disciplines ainsi que la multiplication de lieux de création et de production qui en sont la conséquence, très peu d'écrivains ont évacué l'atelier fixe dans lequel l'artiste crée de ses propres mains et où il retourne périodiquement, quelles que soient les perspectives de diffusion de son oeuvre.


    Collana Quaderni M@GM@


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    M@gm@ ISSN 1721-9809
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